Spatial Computing: cos’è e perchè sarà rivoluzionario

Scritto da Kevin Molinari
Spatial Computing

Negli ultimi mesi, si è parlato molto di “Spatial Computing”, soprattutto in seguito all’uscita del nuovo “Spatial Computer” di Apple: Vision Pro.

Ma che cos’è esattamente lo Spatial Computing? Perchè secondo molti sarà la prossima generazione dei computer?

In questo articolo esploreremo nel dettaglio il mondo dello “Spatial Computing” e di tutte le opportunità che nasceranno nei prossimi anni legate alle tecnologie che ruotano attorno ad esso.

Spatial Computing
Credits: Apple

Cos’è lo Spatial Computing?

“Il termine “Spatial Computing” viene spesso attribuito a un articolo di ricerca di Simon Greenwold del 2003, in cui lo definisce come tale:

“Spatial computing is human interaction with a machine in which the machine retains and manipulates referents to real objects and spaces. It is an essential component for making our machines fuller partners in our work and play.” – Simon Greenwold

Tradotto, lo “Spatial Computing” rappresenta una forma evoluta di computing tridimensionale che, nel suo nucleo, fa uso di intelligenza artificiale, visione computazionale e realtà mista (XR) per fondere esperienze virtuali nel mondo fisico, liberandole dagli schermi.

In un’esperienza robusta di Spatial Computing, praticamente qualsiasi superficie potrebbe svolgere la stessa funzione di uno schermo o persino di un’interfaccia sensibile al tocco, trasformando quasi ogni superficie in un’interfaccia digitale.

Consente a umani, dispositivi, computer, robot ed entità virtuali di navigare attraverso spazi tridimensionali fisici tramite una nuova forma di computing.

Introduce un nuovo paradigma per l’interazione umano-umano e per l’interazione uomo-computer, migliorando il modo in cui visualizziamo, simuliamo e interagiamo con i dati in posizioni fisiche o virtuali ed estendendo il computing al di là dei limiti dello schermo, coinvolgendo tutto ciò che si può vedere, sperimentare e conoscere.

Come accennato precedentemente, il prodotto che ha scatenato questo termine ultimamente è senz’altro il lancio del nuovo Vision Pro da parte di Apple, che lo definisce il #1 vero Spatial Computer, mentre altri player del settore come Microsoft e Meta hanno sempre fatto riferimento al termine “Headset”. (In Italiano viene spesso definito come Visore.”).

Esistono diverse tipologie di dispositivi indossabili, e sebbene tutti sembrano molto simili ci sono alcune differenze sostanziali.

Ad esempio, negli ultimi anni abbiamo visto prevalentemente Visori per la Realtà Virtuale, che quindi creano mondi digitali completamente nuovi e sono molto utilizzati in campo Gaming e Formazione, come ad esempio il Visore di Playstation.

Recentemente invece abbiamo visto l’ascesa di Visori e Spatial Computers di Realtà Mista, ovvero che uniscono esperienze di Realtà Aumentata e Realtà Virtuale, permettendo quindi di fondere il mondo fisico e il mondo digitale: i principali esempi sono Meta Quest Pro, Microsoft Hololens e come abbiamo detto in precedenza Apple Vision Pro.

Questi ultimi sono dispositivi che nascono per trasformare il nostro approccio all’intrattenimento, migliorare la produttività nel lavoro, migliorare l’interazione da remoto con altre persone e molto altro.

Quando vedremo l’adozione di Massa di questi dispositivi? Tutto dipenderà dalle applicazioni che verranno sviluppate per ogni dispositivo. Infatti, nuove funzionalità ed opportunità emergeranno sicuramente con lo sviluppo di nuove App adatte a questi dispositivi da parte degli sviluppatori.

In questo post su linkedin trovi un mio personale pensiero sulla Mass Adoption degli Spatial Computers e su dispositivi indossabili da qui ai prossimi anni.

Spatial Computing
Image Source: Apple

Cosa ci permette di fare lo Spatial Computing?

Lo Spatial Computing ci consente di navigare nel mondo insieme a robot, droni, auto, assistenti virtuali e oltre. Non è limitato a una singola tecnologia o a un unico dispositivo. È una combinazione di software, hardware e informazioni che permette agli esseri umani e alla tecnologia di connettersi in modi nuovi, inaugurando una nuova forma di computing potenzialmente più impattante.

Lo Spatial Computing rappresenta il prossimo cambiamento nella modalità in cui gli umani interagiscono con la tecnologia, coinvolgendo una serie di tecnologie, dall’IA a XR, IoT, sensori e altro, al fine di creare una forma più immersiva e incisiva di interazione tra uomo e computer.

Consentirà ai lavoratori di portare con sé le loro postazioni di lavoro con facilità, sostituendo gli schermi con una tela infinita. Attraverso l’intelligenza artificiale, lo Spatial Computing introdurrà un nuovo modo di comunicare con computer e macchine, dove queste ultime saranno in grado di interpretare il nostro mondo, aprendo la strada a un nuovo paradigma di interazione uomo-computer.

Le attuali esperienze di realtà aumentata che visualizziamo attualmente tramite i nostri smartphone, sono la base di ciò che vedremo non più attraverso uno schermo ma attorno a noi.

In particolare la Realtà Aumentata Web giocherà un ruolo fondamentale, poichè le esperienze immersive non avranno bisogno di applicazioni dedicate per ogni dispositivo indossabile ma attraverseranno il browser web, rendendo quindi accessibile a chiunque di visualizzare le esperienze di Realtà Aumentata, Virtuale e Mista. Essa aprirà sempre più opportunità per i brand nell’utilizzare queste nuove tecnologie per potenziare e differenziare le proprie strategie di marketing in modi immersivi.

Un esempio di visualizzazione immersiva in Realtà Aumentata del prossimo Vision Pro, ed è un esempio di come le aziende possono utilizzare la Realtà Aumentata Web per promuovere i propri prodotti in modo immersivo e coinvolgente.

Questa tecnologia consentirà interazioni più intuitive e naturali con i nostri computer e permetterà ai dispositivi di comprendere, mappare e navigare meglio nel nostro ambiente fisico.

Questi dispositivi vedranno ciò che vediamo e impareranno dal nostro mondo, consentendoci in qualche modo di interagire con il mondo virtuale con la stessa facilità con cui interagiamo con il mondo fisico.

La promessa dello Spatial Computing è quella di renderci più produttivi, efficienti, creativi e di facilitare la comunicazione con gli altri. Esso può alla fine portare a decisioni migliori, sia nel mondo degli affari che in altri aspetti della nostra vita.

Lo Spatial Computing farà in modo che i dispositivi che usiamo e il modo in cui li usiamo si integrino nel flusso naturale quotidiano e nei modelli di come viviamo la nostra vita. Combina software, hardware, dati/informazioni e connettività.

Spatial Computing
Illustrazione delle tecnologie alla base del funzionamento dello Spatial Computing

Lo Spatial Computing porta informazioni digitali ed esperienze in un ambiente fisico, tenendo conto della posizione, dell’orientamento e del contesto dell’utilizzatore, oltre agli oggetti e alle superfici circostanti.

Utilizza un nuovo tipo avanzato di tecnologie per comprendere il mondo fisico in relazione a ambienti virtuali e all’utilizzatore.

Nuove interfacce si presentano sotto forma di gesti e movimenti delle dita, tracciamento dello sguardo e voce. GPS, Bluetooth e altri sensori rendono possibile la creazione di contenuti digitali con contesto fisico.

Esso utilizza informazioni sull’ambiente circostante per agire in modo più intuitivo per la persona che lo utilizza. La trasformazione digitale delle imprese attraverso lo Spatial Computing le distinguerà dalla concorrenza e le predisporrà per il successo nelle generazioni che crescono in un mondo virtualmente e fisicamente integrato.

Molte persone confondono il termine e lo equiparano ad AR, VR, realtà mista (MR) o realtà estesa (XR), ma dalla definizione sopra, è chiaro che queste non sono le uniche tecnologie che abilitano lo Spatial Computing. L’Intelligenza artificiale svolge un ruolo critico ed è una delle tecnologie sottostanti più importanti che contribuiranno a portare lo Spatial Computing all’adozione di massa.

Perché dovresti prestare attenzione allo Spatial Computing e alla convergenza delle sue tecnologie (AI, AR, VR, XR, MR, ecc.)?

Come spiegato dall’Harvard Business Review, “Lo Spatial Computing è una forma in evoluzione di computing che fonde il nostro mondo fisico con esperienze virtuali utilizzando una vasta gamma di tecnologie, consentendo agli esseri umani di interagire e comunicare in modi nuovi tra loro e con le macchine, oltre a fornire alle macchine la capacità di navigare e comprendere il nostro ambiente fisico in modi innovativi. Dal punto di vista aziendale… espanderà il computing in tutto ciò che puoi vedere, toccare e conoscere.

Spatial Computing

La mania dell’IA generativa del 2023 come chat GPT sta iniziando a lasciare spazio a una corsa verso l’hardware e i dispositivi indossabili basati su intelligenza artificiale.

Lo Spatial Computing è un termine che vedremo sicuramente aumentare tra le notizie tecnologiche e gli annunci tecnologici nei mesi a venire, ma è ancora nei suoi primi stadi.

Conclusioni

Il futuro dello Spatial Computing è destinato a una crescita sostanziale, trainato da progressi chiave. Questi includono progressi radicali nell’ottica, la miniaturizzazione di sensori e chip, e la capacità di rappresentare autenticamente immagini 3D.

Queste innovazioni, supportate da significativi progressi nell’IA, renderanno lo Spatial Computing sempre più convincente per le imprese su vasta scala nei prossimi anni.

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Scritto da Kevin Molinari

Divulgatore esperto del settore del Marketing 3D e delle nuove tecnologie immersive (XR) da oltre 10 anni.

Ha collaborato come consulente in progetti di digital innovation per aziende come Cofidis, RCS Sport, IVS Group e ATP Finals.

Da più di 5 anni condivide settimanalmente su LinkedIn casi d’uso, strategie e insight sulle tecnologie XR e Spatial Computing.

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