Realtà aumentata: i tre più grandi falsi miti

Scritto da Kevin Molinari
Falsi miti realtà aumentata

La realtà aumentata ha fatto moltissima strada in pochissimi anni. Molte aziende non sono state in grado di tenere il passo con i progressi velocissimi di questa tecnologia e si stanno perdendo delle opportunità di marketing uniche.

Di seguito trovi i concetti errati più comuni che fanno in modo che la maggior parte delle aziende non prenda minimamente in considerazione questa tecnologia:

1. La realtà aumentata e la realtà virtuale sono la stessa cosa

La realtà aumentata è quasi l’opposto della realtà virtuale. La realtà virtuale immerge l’utente in un mondo completamente virtuale, isolandolo completamente dal mondo reale.

L’AR, invece, aggiunge contenuti virtuali al mondo reale, senza andarlo a cambiare.

La realtà virtuale, per la maggior parte dei casi, richiede un visore o accessori indossabili dedicati.

La realtà aumentata, invece, richiede l’utilizzo di uno smartphone che è un dispositivo ormai di uso comune per la maggior parte delle persone.

Per cui se state pensando che per far vivere delle esperienze immersive di realtà aumentata ai vostri clienti o potenziali clienti, serva obbligare loro ad indossare dei visori o degli occhiali: la risposta è no, non serve. E’ sufficente il loro smartphone.

realtà aumentata

2. L’utilizzo dell’AR è limitato solo a determinati settori.

Fino a poco tempo fa, la realtà aumentata è stata utilizzata principalmente nell’ingegneria, design, architettura ecc. Attualmente invece, non ci sono limiti nei settori nella quale la si può utilizzare.

Attualmente qualsiasi piano di marketing può essere potenziato attraverso esperienze immersive di realtà aumentata. Esse riescono attraverso una leva emozionale ad aumentare i tassi di conversione delle campagne di comunicazione.

Anche esempi molto semplici come i bigliettini da visita in realtà aumentata possono dare un boost al tuo brand, emozionando i tuoi clienti in un modo unico.

Se vendi prodotti fisici, puoi permettere ai tuoi clienti di visualizzarli e configurarli nel loro ambiente con le esperienze ambientali, e se vendi accessori online i tuoi clienti possono provarli virtualmente attraverso i filtri.

E che dire di qualsiasi materiale stampato come confezioni, flyer e cartelli pubblicitari? Con la realtà aumentata tutto questo può prendere letteralmente vita attraverso le esperienze con immagini animate.

“Il limite è il cielo” con la realtà aumentata, e il nostro team di consulenti sarà in grado di individuare le esperienze migliori in grado di portare ROI (Ritorno di investimento) per il tuo business.

3. L’ AR è difficile da utilizzare per gli utenti

Una volta era necessario utilizzare visori e programmi speciali per vivere esperienze di realtà aumentata. Quei giorni ormai sono lontani,  come sono finiti i giorni in cui venivano richieste delle applicazioni mobili da scaricare.

Fino a poco tempo fa, infatti, gli utenti erano obbligati a scaricare delle app dedicate per visualizzare delle esperienze di AR e, chiaramente, questa non è l’esperienza utente (UX) ideale.

Oggi, un’esperienza AR è ora a portata di click. La tecnologia è avanzata così tanto che tutto ciò che gli utenti devono fare è accedere ad una pagina Web.

Conclusioni

La realtà aumentata non è più limitata da visori, app, o a settori / industrie particolari.

L’AR (Augmented reality) consente alle aziende di connettersi con i propri clienti in un modo completamente nuovo. Il fattore “wow” del marketing in realtà aumentata sta cambiando la percezione fastidiosa degli annunci pubblicitari in un’esperienza divertente per gli utenti.

Non lasciare che concetti sbagliati ti impediscano di interagire in modo innovativo con i tuoi clienti.

Vuoi scoprire come la realtà aumentata può potenziare il tuo brand e migliorare i tassi delle conversione delle tue campagne di marketing?

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Scritto da Kevin Molinari

Divulgatore esperto del settore del Marketing 3D e delle nuove tecnologie immersive (XR) da oltre 10 anni.

Ha collaborato come consulente in progetti di digital innovation per aziende come Cofidis, RCS Sport, IVS Group e ATP Finals.

Da più di 5 anni condivide settimanalmente su LinkedIn casi d’uso, strategie e insight sulle tecnologie XR e Spatial Computing.

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